Iniziative

Insieme verso un futuro sostenibile

La tesi universitaria di Giulia Bonera

Attraverso la lente della sostenibilità e dell’innovazione, Giulia Bonera, neo laureata in PMTS, ci porta in un viaggio affascinante attraverso la sua tesi universitaria intitolata ‘Turismo Sostenibile e rigenerazione dei Borghi d’Italia’. Esplorando due progetti del PNRR in Lombardia, Giulia ci guida attraverso un’analisi dettagliata, rivelando le sfide e le opportunità per la rinascita di comunità come Santa Croce. Con passione e impegno, ci invita a riflettere sul futuro dei nostri borghi, evidenziando l’importanza della preservazione ambientale e dell’inclusione comunitaria per un rinnovamento duraturo e significativo.

Cara Comunità di Santa Croce,
per chi non mi conosce sono Giulia Bonera, neo laureata presso l’Università degli Studi di Bergamo in PMTS – progettazione di sistemi turistici.
È un piacere per me portarvi testimonianza della mia tesi universitaria intitolata “Turismo Sostenibile e rigenerazione dei Borghi d’Italia: analisi comparativa di due progetti del PNRR in Lombardia” e raccontarvi gli elementi principali.
Vi riporto per un momento al 2020, post pandemia, niente era più come prima. Tra le diverse situazioni da gestire, è stato necessario ripristinare l’economia dell’Italia ed il suo sviluppo, e così è stato introdotto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Questa tesi è nata grazie al mio incontro con il professor Nicola Cortesi, presso l’Università degli Studi di Bergamo. Abbiamo capito che insieme avremmo potuto affrontare il progetto che stava seguendo direttamente con il Presidente dell’Associazione Santa Croce e la sua comunità, la rivitalizzazione del Borgo di Santa Croce, grazie ai fondi del PNRR per i quali era stata selezionata.
Insieme ad altri studenti, ho avuto la possibilità di recarmi presso il Borgo e di conoscerne la Comunità che, in pochi istanti, mi ha portata a volerne sapere di più, facendomi emozionare davanti al loro calore, disponibilità e davanti alle bellezze delle Orobie che la circondano (e lo dice una bresciana valtrumplina, ma l’amore per la montagna non ha confini).
Lo studio si è concentrato sull’analisi di 29 borghi della regione Lombardia selezionati nell’ambito della Missione 2.1 del Piano di Ripresa, noto come PNRR.
Le risorse finanziarie sono state distribuite come segue: Linea A con 20 milioni di euro per ogni borgo; Linea B che forniva 2 milioni di euro per borgo; Linea C che ha allocato 0,8 milioni di euro per borgo.
Il focus principale di questa analisi è stato sui progetti per la Linea B. Purtroppo, i progetti della Linea A non hanno potuto essere esplorati a causa delle limitate informazioni disponibili, mentre i progetti della Linea C sono stati esclusi perché la loro applicazione è terminata il 29 settembre 2023, quindi è stato impossibile acquisire dati nei tempi disponibili.
In Lombardia, sotto la linea B, sono stati contati 218 interventi che sono stati categorizzati in due gruppi principali: strutturali e non strutturali. Il primo gruppo ha costituito il 58% del totale degli interventi e, essendo i più costosi, coprivano il 79% dei finanziamenti, mentre il secondo gruppo ha coperto il 42% del totale degli interventi e il 21% dei finanziamenti.
Tra questi due gruppi principali, è stato importante analizzare quali linee d’azione potessero essere considerate innovative, considerando l’uso della digitalizzazione, la promozione e se fornivano servizi accessibili. È emerso che solo il 18% degli interventi totali può essere considerato innovativo, ma quasi la metà dei borghi, il 48%, ha investito parte del budget in attività promozionali e comunicative ora mediate dalla tecnologia e dalla digitalizzazione. Nelle analisi degli interventi innovativi sono stati considerati i borghi che hanno introdotto nel loro territorio spazi di coworking, iniziative per attrarre smart worker o nomadi digitali, ma è emerso che solo il 20% dei comuni ha deciso di investire in questo tipo di interventi. Gli spazi di co working potrebbero attrarre una nuova tipologia di turisti che potrebbe trasformarsi poi in residenti permanenti. In questa percentuale, tuttavia, rientra il Borgo di Santa Croce, che è stato anche focus del workshop a cui ho partecipato con l’Università degli Studi di Bergamo.
Un’altra importante domanda a cui si è cercato di rispondere era se i borghi selezionati nella linea B avessero deciso di intervenire a favore dei residenti, dei turisti o di entrambi. Considerando la comunità locale come portatrice di conoscenza, tradizione, storia, era fondamentale coinvolgerla, quindi era imperativo che le linee d’azione fossero orientate a supportare entrambi. È emerso che il 70% degli interventi è principalmente concentrato sulle attrazioni turistiche, ma grazie alla promozione di eventi culturali e la creazione di musei, anche i residenti potranno trarne beneficio.
Durante l’analisi delle azioni, è emerso un elemento fondamentale: il concetto della sostenibilità. È stato positivo notare che tra i diversi tipi di interventi c’era attenzione all’ambiente.
Nei due casi di studio, San Pellegrino Terme e Gardone Riviera con Tignale e Valvestino, è stato analizzato che il restauro degli edifici è avvenuto con materiali locali e, grazie agli immobili ben conservati, non sono state previste nuove costruzioni, il che è molto importante per la salvaguardia del territorio. Inoltre, molti interventi prevedevano l’adozione di fonti di energia rinnovabile, pannelli solari, e ciò ha portato anche ad una maggiore digitalizzazione (ad esempio, nel caso di Santa Croce la casa di riposo utilizzerà cartelle cliniche digitali per non dipendere dalla carta).
Nel complesso, è emerso che Gardone Riviera e Santa Croce, anche se situati nella stessa regione ma sotto diversi comuni, hanno dovuto investire in modi diversi. Naturalmente, ciò è causato dal diverso tipo di turismo, dalle esigenze dei residenti e dalle caratteristiche geografiche.
Tuttavia, è stato intrigante osservare che certi elementi sono condivisi, come la rivitalizzazione degli spazi pubblici, l’adozione della digitalizzazione e la coltivazione di nuovi punti di attrazione. In questo studio è diventato evidente che per un rinnovamento di successo era necessario, e sarà necessario, preservare l’ambiente, coinvolgere la comunità locale per favorire la partecipazione, la collaborazione e il coinvolgimento, e allocare attentamente le risorse di bilancio.
Oltre alla ricerca e all’intervista al Presidente dell’Associazione Santa Croce e all’ufficio tecnico di Gardone Riviera, è emerso che l’ostacolo principale nell’attuare il PNRR è la mancanza di personale qualificato. C’è un grande bisogno di una nuova generazione di urbanisti e pianificatori regionali, giovani individui che credono nella loro terra e sono disposti a investire nel suo futuro. Inoltre, le università svolgeranno un ruolo cruciale nella formazione di questa nuova classe di manager di progetto, poiché ora possono contribuire alla loro formazione e incoraggiare gli studenti a intraprendere questa nuova carriera professionale.
Per un’appassionata come me di montagna con i suoi luoghi, storie e culture è stato interessante e coinvolgente aver partecipato al workshop universitario. Non solo mi ha permesso di vedere con i miei occhi quali tipi di interventi fossero necessari ma è proprio grazie al mio contributo, anche se per una piccola parte, che è suscitata in me la curiosità di approfondire questi progetti.
Un grazie a tutti voi che mi avete permesso di avvicinarmi a questo Borgo, è stato per me un onore, analizzare il vostro progetto e portarlo alla Commissione di laurea.
Ci vediamo presto Santa Croce…
Giulia