Festival della Scienza e della musica 2023

Valorizzare i paesaggi e i saperi della montagna per un nuovo abitare

Conferenza prof.ssa Federica Burini

Professore di Geografia,
Pres. corso Planning and Management of Tourism Systems,
Università degli Studi di Bergamo

Federica Burini è Professore Associato di Geografia presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi di Bergamo dove è Coordinatrice scientifica dell’Imago Mundi Lab all’interno del Centro Studi sul Territorio e membro dell’ITSM – Centro di Ricerca sui Trasporti e la mobilità sostenibile.
È membro del corso di dottorato “Studi Umanistici”. È Presidente del Corso di laurea magistrale in Planning and Management of Tourism Systems.
I suoi principali interessi di ricerca sono nell’area dei processi partecipativi e della mappatura collaborativa in contesti rurali e urbani, al fine di promuovere una rigenerazione territoriale in una prospettiva sostenibile. In particolare, la sua ricerca si è concentrata sulle aree rurali dell’Africa subsahariana e sulle aree rurali e urbane europee.
Tra le sue recenti pubblicazioni si possono citare: Cartografia partecipativa. Mapping per la governance ambientale e urbana (Franco Angeli 2016) e Tourism facing a Pandemic. From crisis to recovery (Aisberg, 2020), Cartographie participative et aménagement du territoire en Afrique subsaharienne (L’Harmattan, 2022).


La valorizzazione del paesaggio è uno dei capisaldi di una progettazione turistica sostenibile, sia per il ruolo che assume nella trasmissione dei valori sociali e culturali delle comunità locali, sia per la sua rilevanza a livello internazionale, quale paradigma di valorizzazione il patrimonio naturale e culturale garantendo il perseguimento di azioni sostenibili. I territori montani, a forte valenza paesaggistica, sono attualmente interessati da un’attenzione che li rende attrattivi per visitatori e turisti, rispondendo al crescente desiderio della società contemporanea di sperimentare alcune pratiche, lontano dal ritmo frenetico della vita urbana, circondata da un patrimonio naturale e culturale ed esperienze uniche. Soprattutto nel nostro tempo, caratterizzato da sfide ambientali, pandemiche e geopolitiche, le aree montane hanno bisogno di scoprire il turismo in una prospettiva sostenibile e di rete, mostrandosi quali laboratori di sperimentazione di un nuovo abitare, più vicino ai luoghi di pregio ambientale portatori di saperi e valori in via di oblio. Questi dovrebbero essere i principi da seguire per un metodo di co-progettazione finalizzato alla valorizzazione del paesaggio e dei saperi della montagna per un nuovo abitare: ascoltando i bisogni delle diverse categorie di abitanti, è possibile rinnovare il ruolo del turismo di fronte alle sfide ambientali, sanitarie e sociali del nostro tempo, per rinnovarlo in modo sostenibile, utilizzandolo quale volano per superare le criticità strutturali dei territori.