Iniziative

Alcina di Georg Friedrich Händel

Ieri sera nella sala Pucci di Villa Speranza a San Pellegrino Terme Francesco Micheli, direttore Artistico del Teatro Donizetti di Bergamo, ha presentato Alcina di Georg Friedrich Händel. Anteprima del debutto del 13 giugno 2020 al Glyndebourne Festival Opera nel Regno Unito.

Ispirata dall’Ariosto e dalla magia (dai trucchi) e dalla bellezza di poter sognare.

Il periodo del rinascimento italiano, ben accostato da Francesco Micheli al dopoguerra, al periodo del boom economico e del teatro di rivista. Prima dell’avvento della televisione.

Dramma in tre atti

La Trama

Atto I.
Bradamante, accompagnata da Melisso, ormai da tempo è in cerca di Ruggiero, suo sposo scomparso; camuffata in abiti maschili simula di essere il fratello Ricciardo. Approdati sull’isola della maga Alcina, incontrano sua sorella Morgana che li conduce alla reggia e che si innamora del presunto Ricciardo. Appare lo splendido palazzo di Alcina. La maga regina accoglie benevolmente i nuovi ospiti e presenta loro anche il suo amante: è Ruggiero che a causa di un incantesimo nulla ricorda della sua vera identità ed è follemente invaghito della maga. Nella reggia si trovano pure il giovane Oberto che cerca disperatamente il padre, e il guerriero Oronte. Questi è innamorato di Morgana e subito si ingelosisce del presunto Ricciardo screditandolo agli occhi di Ruggiero con l’insinuazione che Alcina sia innamorata del giovane ospite. Per questa ragione nascono una serie di litigi e di incomprensioni: Alcina è accusata di tradimento da Ruggiero; Bradamante tenta di far rinsavire Ruggiero che continua a non riconoscerla ed anzi la considera un rivale; Morgana strappa a Bradamante – credendola Ricciardo – una promessa d’amore.

Atto II.
Melisso, travestito da Atlante educatore di Ruggiero, riesce a farlo rinsavire porgendogli l’anello magico un tempo appartenuto ad Angelica: il sortilegio si spezza, svanisce il magnifico palazzo e appare la realtà: un luogo orrido e deserto. Bradamante e Ruggiero si incontrano, ma il giovane allontana ancora la sua amata credendola il frutto di un altro incantesimo della maga. Alcina, intanto, per placare l’ira di Ruggiero, sta per tramutare Ricciardo in una fiera ma è trattenuta da Morgana e poi dallo stesso Ruggiero che, fingendo di essere ancora sotto l’effetto dell’incantesimo, si dice convinto della fedeltà di Alcina; riprende però le sue armi guerriere adducendo la scusa della caccia e progettando invece la fuga dalla terra di Alcina. Entra Oberto che accoratamente prega la maga di svelargli la sorte del padre e finalmente Alcina concede una speranza. Ma giunge Oronte che rivela i segreti piani di fuga degli ospiti e di Ruggiero; Alcina è disperata mentre Morgana quasi si prende gioco di tali parole presumendole invenzione dalla gelosia di Oronte il quale invece resta offeso da tanta freddezza.
Presto anche Morgana si avvede della verità incontrando i due giovani sposi pronti a fuggire. Alcina, ancora innamorata di Ruggiero ma anche desiderosa di vendetta, evoca gli spiriti infernali; questi non le obbediscono perché i suoi autentici sentimenti amorosi annullano i poteri magici.

Atto III.
Morgana tenta di riconciliarsi con Oronte ed anche Alcina tenta di riavvicinare a sé Ruggiero che però rimane irremovibile nella sua fedeltà. Ormai la battaglia fra le forze di Alcina e il valoroso paladino Ruggiero sta per iniziare: il valore e il coraggio non bastano alla vittoria, per questo Melisso gli affida lo scudo con la testa di Medusa e il cavallo alato con cui l’eroe giunge al trionfo. Melisso sprona Bradamante a raggiungere la barca pronta alla fuga, ma la giovane intende ridonare la libertà a tutti i prigionieri della spietata maga.
Attorniata dei suoi trofei e dai suoi prigionieri trasformati in fiere chiuse in serragli, Alcina piange la disfatta. Ritorna Oberto a intercedere per il padre: la crudele maga tenta di ingannarlo chiedendogli di uccidere per lei un leone. Ma la belva è mansueta e lambisce i piedi del ragazzo: per questo Oberto riconosce in essa il padre e rivolge il dardo verso Alcina. Giungono Bradamante e Ruggiero; una furiosa disputa si svolge fra i tre contendenti. Di fronte alla sconfitta Alcina promette di liberare i prigionieri trattenendo Ruggero dal distruggere l’urna che contiene i suoi poteri e la sua stessa vita: sarà ella stessa a spezzare i terribili sortilegi. Ma ogni tentativo è vano. Ruggero compie l’estremo atto: svaniscono le parvenze e gli incanti dell’isola; le acque, le pietre, le piante e le belve riacquistano il loro vero sembiante di uomini e donne; Oberto finalmente riabbraccia il padre e tutti inneggiano al trionfo del bene e dell’amore.


Festival di Glyndebourne