Giardino dell’Emigrante
Inaugurato sabato 21 agosto il giardino dell’emigrante.
Santa Croce, come gran parte dei paesi delle valli bergamasche, è sempre stata nei secoli teatro di forti emigrazioni. Come risulta dagli archivi parrocchiali intere famiglie hanno scelto, non senza un poco di sofferenza, di lasciare la loro casa, per andare a cercar fortuna lontano e spesso al di fuori dai confini nazionali.
È per tutte queste persone che l’Associazione Santa Croce, con la importante collaborazione dell’Amministrazione Comunale e del GAL (Gruppo di Azione Locale) Valle Brembana che l’hanno finanziato, ha realizzato il “Giardino dell’Emigrante”, in uno spazio ricavato nell’area dell’ex cimitero (ormai dismesso dal 1972) che è diventato in tal modo una sorta di museo a cielo aperto.
Lo scopo è quello di celebrare e ricordare proprio coloro che in tempi antichi hanno lasciato la piccola Santa Croce per costruire la propria vita altrove, senza però mai negare le proprie origini.
I più antichi e noti emigranti furono i celebri pittori Santacroce che emigrarono nel 500 a Venezia e, dopo aver frequentato la bottega di Gentile e Giovanni Bellini, fondarono due floride botteghe lasciando delle opere che possono essere ammirate in chiese e musei di tutto il mondo.
Un altro illustre “emigrante”, anche se poco lontano a Bergamo, è il pittore rinascimentale Gianpaolo Cavagna che ha prodotto numerose opere in importanti chiese della Bergamasca.
Per poi giungere a coloro che sono più vicini a noi: i nostri genitori, i nostri nonni, emigrati in tempi più recenti, in particolare a cavallo tra la prima e seconda guerra mondiale, soprattutto in Francia quando andavano a lavorare nei boschi per produrre legna e carbone.
Tutte le famiglie di Santa Croce hanno vissuto direttamente oppure indirettamente questa emigrazione; per ricordare questa fase storica della frazione, ma anche per ricostruire possibilmente un legame con loro, che è nato questo piccolo museo a cielo aperto.
Fra le personalità ricordate anche quella di Aldo Locatelli da Villa, un eccezionale artista trasferitosi in Brasile dove ha avuto un importante successo, e che proprio a Santa Croce ha lasciato la sua più interessante opera in Italia, ovvero i trenta affreschi all’interno della nostra Chiesa Parrocchiale.